Chi è il lavoratore domestico?
È una persona che svolge il proprio lavoro nell’ambito della famiglia per la cura della casa (colf) e delle persone (badante e baby sitter).
Chi può assumere un lavoratore domestico?
Una persona, un gruppo familiare o una comunità senza fini di lucro.
Quali requisiti deve avere una persona per essere assunta come lavoratore domestico?
Deve essere un soggetto in età da lavoro, che abbia compiuto i 16 anni di età e
che abbia assolto l’obbligo scolastico.
È possibile assumere personale per la sola assistenza notturna?
Sì, per svolgere prestazioni discontinue assistenziali a bambini, anziani, ammalati e portatori di handicap; è possibile assumere personale anche per la sola presenza notturna.
Quali tipologie di contratto si possono utilizzare oltre al tempo pieno?
I contratti a tempo determinato e part time, il lavoro somministrato e ricorso a prestazioni occasionali.
Che differenze ci sono tra lavoratori domestici conviventi e non conviventi?
Hanno un numero di ore lavorative settimanali diverse sia per chi ha il contratto a tempo pieno sia per il part time.
Quali documenti servono per l’assunzione di un lavoratore domestico?
Sono necessari i seguenti documenti: documento di identità non scaduto, tessera sanitaria o altro documento sanitario aggiornato che attesti l’idoneità al tipo di lavoro, codice fiscale, eventuale documentazione assicurativa e previdenziale. Per l’assunzione di un lavoratore minorenne convivente è necessaria una dichiarazione rilasciata dai genitori e vidimata dal sindaco del Comune di residenza.
Il datore di lavoro a chi deve comunicare l’assunzione di un lavoratore domestico?
Il datore di lavoro deve comunicare l’assunzione all’Inps, tramite il sito internet, entro le ore 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro.
Che differenze ci sono tra lavoratori domestici conviventi e non conviventi?
Il numero di ore lavorative settimanali sono diverse, a prescindere dal fatto che il contratto sia a tempo pieno o part time.
Come si calcola la maggiorazione per lavoro straordinario?
Si calcola sulla retribuzione globale di fatto e la maggiorazione varia a seconda della fascia oraria in cui lo straordinario viene effettuato o se viene reso in un giorno festivo.
A quante ore di riposo giornaliero ha diritto un lavoratore domestico convivente?
Almeno a 11 ore consecutive nell’arco della giornata; nel caso di orari particolari ha diritto a 2 ore di riposo giornaliere, normalmente di pomeriggio.
Quante ferie all’anno spettano ai lavoratori domestici?
Ai lavoratori domestici spettano 26 giorni lavorativi, dal lunedì al sabato, divisibili in non più di due periodi all’anno.
Se un lavoratore domestico alle mie dipendenze si sposa, a quanti giorni di congedo matrimoniale ha diritto?
Il lavoratore ha diritto a 15 giorni consecutivi di congedo matrimoniale.
In caso di infortunio a quale ente è assicurato il lavoratore domestico?
Il lavoratore domestico è assicurato all’Inail nel caso di infortunio sul lavoro.
In caso di malattia quali documenti deve presentare il lavoratore domestico?
Entro tre giorni dall’inizio della malattia il lavoratore deve spedire al datore di lavoro (o consegnare, se convivente) un certificato medico attestante la prognosi della malattia.
A quali tutele ha diritto la lavoratrice domestica in caso di maternità?
Alle lavoratrici domestiche in caso di maternità spetta un periodo di astensione dal lavoro indennizzato dall’Inps.
La lavoratrice domestica può posticipare l’astensione dal lavoro in caso di maternità?
Anche alla lavoratrice domestica spetta la cosiddetta flessibilità del congedo di maternità, che consente di posticipare al massimo di un mese l’inizio della astensione dal lavoro.
Come mi devo regolare in caso di assenze o richiesta di permessi da parte del lavoratore domestico?
Le assenze vanno sempre giustificate; il lavoratore domestico può godere di permessi retribuiti solo per visite mediche documentate, per lutti familiari, per la nascita di un figlio (lavoratore domestico padre) e se appartenente agli organi direttivi delle associazioni sindacali. Può godere di permessi non retribuiti previo accordo tra le parti.
Quale preavviso deve osservare il lavoratore se dà le dimissioni?
Se ha una anzianità di servizio entro i 5 anni, deve dare un preavviso di 8 giorni di calendario; se ha un’anzianità di servizio superiore, 15 giorni di calendario. Salvo alcuni casi particolari.
Che cosa succede al lavoratore domestico convivente se il datore di lavoro si deve trasferire in un altro comune? E in caso di trasferte?
In caso di trasferimento il lavoratore deve essere avvisato per iscritto 15 giorni prima e, se accetta di trasferirsi, ha diritto ad una diaria per i primi 15 giorni nel nuovo luogo di residenza e ad un rimborso spese di viaggio per sé e per i beni personali. Nel secondo caso il lavoratore domestico è tenuto a seguire la famiglia per soggiorni temporanei fuori dalla casa di residenza: egli ha diritto al rimborso spese più una diaria giornaliera.
Quali sono le cause di risoluzione del rapporto di lavoro domestico?
Il rapporto di lavoro cessa in caso di scioglimento alla scadenza, per licenziamento o dimissioni in prova, per dimissioni del lavoratore, per risoluzione consensuale o per licenziamento, per impossibilità sopravvenuta della prestazione (cause di forza maggiore) o per morte del lavoratore domestico.
Come si calcola il TFR?
Si considerano la retribuzione mensile, la tredicesima mensilità, l’eventuale indennità di vitto e alloggio ed il periodo cui si riferisce il servizio.
Come si assume un lavoratore domestico straniero?
Per i cittadini dell’Unione Europea l’assunzione avviene con le modalità in vigore per i cittadini italiani; per i lavoratori extra Ue la procedura è analoga se sono in possesso di permesso di soggiorno e quindi già regolarmente presenti in Italia; è richiesta, invece, un’autorizzazione per assumere lavoratori privi del permesso di soggiorno e residenti all’estero.
Che cos’è il Decreto Flussi?
Il Decreto Flussi è una limitazione numerica stabilita annualmente dal governo italiano che indica le quote massime di ingressi per lavoro ammessi in Italia.
Che differenza c’è fra permesso di soggiorno e carta di soggiorno?
Il permesso di soggiorno per motivi di lavoro è legato alla permanenza di un’occupazione ed è rinnovabile alla scadenza se il lavoratore dimostra di essere occupato. La carta di soggiorno è il documento a tempo indeterminato che il lavoratore ottiene dopo cinque anni di regolare permanenza in Italia.
Quali sono le tutele spettanti al lavoratore domestico?
Il lavoratore domestico ha diritto all’assistenza sanitaria a carico del Sevizio Sanitario Nazionale e alle seguenti assicurazioni previdenziali:
invalidità, vecchiaia e superstiti, (pensione), tubercolosi, disoccupazione involontaria, assegno per il nucleo familiare (se rientra in determinate fasce di reddito), maternità, infortuni sul lavoro e malattie professionali.
Quando devo versare i contributi?
I contributi vanno versati ogni trimestre dal 1° al 10 aprile, dal 1° al 10 luglio, dal 1° al 10 ottobre, dal 1° al 10 gennaio dell’anno successivo.
Insieme ai contributi Inps devono essere versati i contributi relativi alla Cassacolf, indicando l’apposito codice di riferimento “F2”.
Che cosa è la Cassacolf?
È una Cassa a favore dei lavoratori e dei datori di lavoro domestici con lo scopo di fornire prestazioni e servizi, comprensivi di trattamenti assistenziali sanitari e assicurativi, integrativi o aggiuntivi alle prestazioni pubbliche obbligatorie. Solo i datori di lavoro che applicano il Ccnl per i lavoratori domestici sono tenuti all’iscrizione alla Cassacolf e a versare i contributi aggiuntivi.
Quali sono le prestazioni fornite dalla Cassacolf al lavoratore?
La Cassa corrisponde un’indennità giornaliera in caso di ricovero con o senza intervento chirurgico, un’indennità giornaliera per ricovero per parto e per convalescenza, il rimborso integrale dei ticket sanitari, delle spese sanitarie per il periodo di gravidanza e per interventi effettuati nel primo anno di vita del neonato.
Che tipo di assistenza fornisce la Cassacolf al datore di lavoro?
Una copertura assicurativa in caso di infortunio del lavoratore (esclusa la malattia professionale) del quale il datore di lavoro risulti civilmente responsabile; una copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi.
Quando scatta per il lavoratore domestico l’obbligo di dichiarazione dei redditi e di pagamento delle imposte?
Il lavoratore è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi con il modello Unico e versare le imposte solo se ha percepito nell’anno redditi che determinano un’imposta a debito, una volta applicate le detrazioni.
Il datore di lavoro è tenuto a dichiarare le somme erogate al lavoratore ed i contributi dell’anno?
Sì, è tenuto a consegnare al lavoratore una certificazione riepilogativa.
(Fonte: Dal Sole 24 ore)
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