Influenza in arrivo: le mosse per difendersi

L’arma più efficace è il vaccino, ma la tradizione ci viene in aiuto con metodi antichi che si tramandano da anni

Influenza in arrivo: le mosse per difendersi

Febbre. Tosse. Mal di testa. Raffreddore. Brividi. Malessere (soprattutto ‘mal di ossa’). Tra non molto, con l’abbassarsi delle temperature, molti di noi verranno colpiti dai malanni tipici dell’inverno con i consueti sintomi annessi. Ma quali sono le caratteristiche dell’influenza che ci aspetta quest’anno? E quali i comportamenti più corretti da tenere in caso di contagio?

Previsioni con incognite
“Basandoci sull’andamento delle epidemie nell’emisfero australe le previsioni dicono che la prossima stagione influenzale dovrebbe essere di intensità media: si stima che non meno di 5 milioni di persone saranno costrette a letto – afferma Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’Ospedale di Udine -. Io però non amo le previsioni, perché a oggi ci sono troppe incognite che possono influire sull’andamento delle epidemie. Prima di tutto la scarsa copertura vaccinale della popolazione: poco più del 50% dei soggetti cui il vaccino sarebbe consigliato effettivamente si fa immunizzare. Se si guarda in generale, invece, 4 italiani su 5 non sono vaccinati.

Il secondo fattore è il clima: picchi di freddo aiutano i virus a diffondersi. Terzo: il fatto che non ci sia un unico ceppo influenzale, ma diversi. Quest’anno dovremmo essere colpiti da una prevalenza del virus AH1N1, anche se in quest’ultima parte di stagione rimane l’incognita del contributo del virus B che potrebbe innalzare la dimensione complessiva della stagione”.
Se sotto il termine generico di “influenza” si tende a comprendere una grande varietà di forme infettive, si può parlare di “vera influenza” solo se ci sono tre condizioni presenti contemporaneamente: febbre elevata (più di 38,5°) a insorgenza brusca, sintomi sistemici come dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori come tosse, rinite, congestione, secrezione nasale o mal di gola. In tutti gli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali.

Secondo l’indagine condotta da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica), gli italiani si affidano al buonsenso nel prevenire e affrontare l’influenza: si coprono bene, evitano gli sbalzi di temperatura, e si lavano spesso le mani. Segue al quarto posto l’attenzione all’alimentazione ricca di vitamine (27%)
Quando ci sia ammala i farmaci senza obbligo di ricetta, di automedicazione risultano essere per il 58,5% degli italiani il rimedio più utilizzato in caso di sintomi influenzali e da raffreddamento. Molto popolari sono i “rimedi della nonna” come il brodo caldo, tè e tisane, spremute, vino cotto, latte bollente con miele (38,7%). Mentre il 20,7% degli intervistati dichiara di usare gli antibiotici, percentuale comunque elevata (oltre 1 rispondente su 5) ma in calo di quasi 2 punti rispetto al 2017.

I ‘rimedi della nonna’ sono sempre validi

Febbre
La febbre è il primo meccanismo di difesa del nostro organismo. Spesso si corre subito ai ripari cercando di bloccarla il prima possibile con le terapie farmacologiche. Secondo gli specialisti, però, la febbre non andrebbe stroncata subito, ma solo quando supera i 38,5°C.
Riposo
“Inutile ‘fare gli eroi’ – sottolinea Bassetti -: quando ci si ammala è bene mettersi a riposo per qualche giorno, lasciando che la malattia faccia il suo corso. Dormire aiuta a difendersi perché incrementa la risposta immunitaria”.
Bevande calde
Brodo caldo, tè e tisane, spremute, vino cotto, latte bollente con miele sono molto utilizzati quando ci si ammala di influenza. “Non è affatto sbagliato – conferma il medico – perchè idratarsi bene è fondamentale in caso di febbre e patologie delle vie respiratorie”.

Fonte: ilFriuli.it

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