In Sala Ajace, il 17 novembre, medici specialisti spiegheranno le innovazioni nelle terapie contro questa neoplasia, la prima per incidenza tra gli uomini
In Friuli Venezia Giulia, sono circa un migliaio gli uomini che ogni anno si ammalano di tumore prostatico, la neoplasia più frequente tra il sesso maschile. Una malattia fortemente correlata all’età, ma da cui si può guarire anche grazie alle innovazioni messe in campo dalla tecnologia a servizio della medicina, che danno un margine di scelta tra intervento chirurgico e radioterapico, con risultati molto simili. Di questo si parlerà il 17 novembre, dalle 10 in Sala Ajace, nel corso del convegno dedicato espressamente al tumore alla prostata e organizzato dall’Andos di Udine, in collaborazione con l’Unci (Unione Nazionale Cavalieri d’Italia) e con il patrocinio dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata del capoluogo friulano.
Durante l’incontro, aperto al pubblico, il dottor Alessandro Magli, radioterapista oncologo del Santa Maria della Misericordia illustrerà in particolare l’evoluzione nella terapia radioterapica, che vede l’Ospedale di Udine tra i pochi nel Nord Est (e l’unico in regione) a proporre una nuova tecnica di trattamento che permette di ridurre il numero di sedute necessarie. “Il tumore alla prostata è una malattia che compare prevalentemente con l’età avanzata, dai 60 anni in su – spiega Magli -, negli ultimi anni, sono stati pubblicati studi che confermano come i risultati tra intervento chirurgico e radioterapico siano sovrapponibili, quindi il paziente, assieme al team di medici multidisciplinare, può scegliere, per quanto possibile, il percorso terapeutico in base agli effetti collaterali e a come questi incidono sulla qualità della sua vita.
La cosa fondamentale, infatti, è che ci sono due percorsi che danno gli stessi risultati in termini di sopravvivenza. Sopravvivenza che, a 10 anni, raggiunge in entrambi i casi il 95/96% dei pazienti, quando il tumore è a rischio medio o favorevole. A Udine, trattiamo annualmente circa 150 uomini che non hanno fatto l’intervento chirurgico e oltre 150 che hanno prima subito l’intervento e poi la radioterapia: cifre elevate, anche perché molte persone vengono da fuori Udine. In regione, siamo gli unici, e nel Nord Est ci sono solo due o tre centri che propongono questo nuovo trattamento radioterapico, che si risolve in 3 o 5 sedute, con bassi effetti collaterali”.
Oltre a Magli, l’urologo Gianluca Giannarini parlerà della sorveglianza attiva (cioè il controllo, attraverso esami periodici, di quei carcinomi di dimensioni ridotte e aggressività minima, su cui non si interviene) mentre l’oncologa Paola Ermacora interverrà sul tema della prevenzione della sindrome metabolica (ossia la combinazione di diversi fattori di rischio cardiovascolare, che si è scoperto però essere correlati all’insorgenza di alcuni tipi di tumori). A moderare l’incontro, sarà il vicedirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini.
Il convegno è organizzato da Andos Udine, in collaborazione con Unci Udine, con il patrocinio dell’Asuiud, Consiglio regionale del Fvg, Comune di Udine, Confartigianato, Cna, Csen, Ana-Sezione di Udine e Panathlon Udine, e col sostegno di Banca di Udine, CiviBank, Progetto Cima –Allianz, Reale Mutua- Agenzia di Udine, Idrotermica Buttrio srl.
Fonte: ilFriuli.it
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