La III Commissione consiliare ha approvato all’unanimità la proposta di legge nazionale
Unanimità della III Commissione consiliare (presidente Ivo Moras della Lega) per la proposta di legge nazionale n. 3, composta da un unico articolo tramite il quale la fibromialgia, l’encefalomielite mialgica benigna e la sensibilità chimica multipla sono riconosciute malattie croniche e invalidanti, che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie, individuate nel regolamento di cui al decreto ministeriale n. 329 del 1999. Anche questa volta il progetto è firmato Mara Piccin (FI): la consigliera era già riuscita a ottenere il placet dell’Aula per il medesimo riconoscimento la scorsa legislatura, a febbraio 2017, e a inviare il testo al Parlamento, che però fu sciolto da lì a poco.
A sottoscrivere il nuovo testo, anche consiglieri di FI, Cittadini, FdI/An, Progetto FVG, Lega. Relatrici per l’Aula saranno la stessa Piccin e Simona Liguori (Citt) tra i firmatari del progetto.
La situazione attuale – ha spiegato la consigliera azzurra – rappresenta un pregiudizio del diritto alla salute dei cittadini in quanto dispongono, per ora, di trattamenti differenziati tra Regione e Regione: nelle Provincie Autonome di Bolzano e Trento è stata riconosciuta l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria; in Valle d’Aosta e Veneto la fibromialgia è stata riconosciuta come patologia, senza prevedere l’esenzione; in Lombardia, Piemonte e Toscana è stata approvata dai rispettivi Consigli regionali una mozione che impegna la Giunta al riconoscimento della fibromialgia tra le malattie croniche e invalidanti; in Emilia-Romagna sono stati realizzati alcuni progetti sperimentali (attività fisica e agopuntura) per il trattamento delle persone affette da fibromialgia; in Friuli Venezia Giulia, è stato istituito con legge (la n. 13 del 2017) il registro regionale della fibromialgia, per la raccolta e l’analisi dei dati clinici riferiti alla malattia, che rappresenta statisticamente l’incidenza della malattia sul territorio regionale.
In considerazione della frammentarietà della normativa vigente a livello regionale – ha fatto presente la Piccin -, si rende necessario e urgente un intervento legislativo unitario a livello nazionale, volto a riconoscere a tali patologie in modo omogeneo sull’intero territorio del Paese lo status di malattie invalidanti, assicurando così ai soggetti che ne sono affetti l’esenzione dalla compartecipazione alle spese sanitarie, dando effettivo seguito alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Voto unanime, dunque, perché tutti d’accordo sulla gravità di tali malattie e sulla necessità di dover intervenire, ma non sono mancate alcune richieste: da parte di Mariagrazia Santoro (Pd), riflettere su come potersi muovere in maniera generale e autonoma, senza attendere le sollecitazioni da singole segnalazioni; per la Liguori, poter avere una fotografia della situazione regionale, conoscere la portata del problema in Fvg per un registro di coloro che avranno diritto all’esenzione; per Piero Camber (FI), anch’egli tra i sottoscrittori il provvedimento, spingere per un inserimento delle persone affette da fibromialgia tra coloro che hanno diritto ai Lea (Livelli essenziali di assistenza, sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota), ottenendo dunque un ampliamento del relativo elenco; da parte di Andrea Ussai (M5S) verificare a che punto è l’applicazione della legge regionale 13/2017 e se necessita di integrazioni, ferma restando l’azione a livello nazionale; per Furio Honsell (Open-Sinistra FVG), capire se c’è la possibilità di un iter più snello, ma anche più generale, di riconoscimento di malattia invalidante per quelle patologie che ancora non sono state riconosciute tali, perché è un buon progetto di legge ma molto puntuale.
Collaborazione piena è arrivata dall’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha però ricordato che i Lea li definisce lo Stato, non la Regione.
Fonte: ilFriuli.it
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