Le ferie sono finite, i campi estivi sono solo un ricordo e gli impegni dei figli sono tornati a riempire le giornate di molte famiglie. Come fare?
Le opzioni non mancano: ci sono famiglie in cui uno dei genitori decide (a volte sacrificandosi) di non lavorare per occuparsi a tempo pieno dei figli. Ci sono famiglie in cui i nonni sono il vero punto di riferimento, molti di loro sono infatti in pensione e possono prendersi cura, con immenso piacere, dei nipoti. E questa è l’opzione che, rimanga fra noi, economicamente parlando risulta ottimale.
Poi ci sono le famiglie che non hanno nessuno che possa occuparsi dei bambini nell’orario di lavoro. Entra così in gioco la figura della baby-sitter. In Italia è un lavoro ancora fin troppe volte lasciato al caso. Tante giovanissime trovano occupazione in questo settore per arrotondare, per qualche uscita in più con le amiche o per pagarsi gli studi. Ma non parliamo di figure professionali.
Nella maggior parte dei casi tutto fila liscio ma a pensarci bene è davvero giusto affidare i figli a persone senza esperienza o senza un percorso di studi ad hoc? All’estero questo problema non si pone, le baby-sitter sono quasi tutte specializzate, laddove non si ricorra alla figlia dei vicini. Esistono scuole atte alla “creazione” di “nanny” preparate per accudire i bambini nel migliore dei modi. E ovviamente tanta professionalità viene ripagata con stipendi molto più alti rispetto ai nostri, a volta sfiorando cifre da capogiro (se i figli sono “vip”).
E allora cosa scegliere? La professionalità o l’economicità? Da noi è possibile trovare una giusta mediazione rivolgendosi ai consorzi (come Angelus) che si occupa di trovare collocamento a lavoratori domestici professionisti e controllati, in modo da poter davvero dormire sonni tranquilli, anche lontani da casa.
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