Il Circolo dell’Uaar di Pordenone organizza un incontro, venerdì 25 maggio, presso la Sala Degan della Biblioteca Civica
Matteo Mainardi, curatore del libro «Testamento biologico e consenso informato» (ed. Giappichelli) e coordinatore del comitato nazionale Eutanasia Legale che ha portato nel dicembre 2017 alla legge sul testamento biologico e il consenso informato, nonché membro della giunta dell’Associazione Luca Coscioni, il quale parlerà di come si è giunti all’approvazione della legge e di quali sono le criticità che andrebbero affrontate per renderla realmente operativa;
Primo Perosa, segretario generale del Comune di Pordenone, che illustrerà le modalità operative con cui i cittadini di Pordenone (e di tutta l’ex provincia) possono depositare le loro disposizioni anticipate di trattamento presso gli uffici comunali;
Gaspare Gerardi, notaio con studio in città, che illustrerà il ruolo dei notai (i quali offrono questo servizio – è bene ricordarlo –gratuitamente) nell’assistenza alla redazione e nell’autenticazione delle disposizioni;
Chiara Lestuzzi, medico cardiologo, che si occupa da oltre trent’anni di pazienti oncologici e offrirà il proprio contributo di medico per il chiarimento di dubbi relativi alle terapie e ai dispositivi medici.
La serata informativa è organizzata dal Circolo di Pordenone dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni e con il patrocinio del Comune di Pordenone, il quale sarà rappresentato, per i saluti introduttivi, dall’Assessore Guglielmina Cucci.
L’Uaar è stata, nel 2013, tra le organizzazioni che hanno promosso la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la regolamentazione delle disposizioni anticipate di trattamento, che è stata infine approvata nel dicembre 2017, con la fissazione dei principi di base per garantire a tutti l’effettiva libertà di scelta terapeutica tutelata dall’art. 32 della Costituzione, che include logicamente anche la scelta di non essere sottoposti ad alcun trattamento. La Disposizione Anticipata di Trattamento (DAT) vincola a tutti gli effetti il personale medico, che non ha alcuna facoltà di somministrare trattamenti rifiutati precedentemente dal paziente e fissati nella DAT, a maggior ragione se egli non si trova più nelle condizioni di potersi esprimere direttamente. Il perno della legge è il consenso informato, il quale deve necessariamente essere acquisito dai sanitari prima di intraprendere qualunque azione. La nutrizione e l’idratazione artificiale vengono considerate terapie a tutti gli effetti perché somministrate mediante dispositivi medici, dunque in quanto tali possono essere rifiutate. La sofferenza del paziente deve essere alleviata con cure palliative e terapie del dolore. Particolare rilevanza assume la figura del fiduciario, persona designata dal paziente all’interno della sua DAT e deputata a vigilare sul rispetto delle volontà del paziente.
Fonte: ilFriuli.it
Lascia un commento