UDINE – Domenica donazioni di sangue solo su prenotazione: zero flessibilità organizzativa del Centro trasfusionale
A rischio quasi 11mila donazioni di sangue all’anno e non per mancanza di donatori, ma per la rigidità organizzativa dell’ospedale che non tiene conto delle abitudini dei volontari. Il centro trasfusionale di Udine ha da alcuni mesi imposto per la domenica l’obbligo assoluto della prenotazione. Inoltre, nel giorno festivo non è più possibile accogliere i nuovi donatori con la prima visita. Attualmente è già obbligatoria la prenotazione per il plasma e per il sangue intero attraverso l’autoemoteca e l’apertura domenicale dei centri periferici. La chiusura all’estemporaneità anche per Udine crea non pochi problemi a quanti durante la settimana non possono donare per motivi di lavoro o per impegni familiari e non sono in grado di organizzarsi con largo anticipo per prenotare, ma che la domenica riescono comunque a trovare il tempo per l’atto di generosità.
A Udine la domenica il tetto massimo indicato dalla direzione è di 50 donazioni prenotate, senza alcuna deroga. Neppure in caso di emergenza delle scorte. Una scelta che, ovviamente, non ha trovato d’accordo le associazioni dei donatori, a partire dall’Afds, secondo cui il Centro trasfusionale dovrebbe puntare a una maggiore flessibilità organizzativa, anche con la possibilità di dotarsi di personale reperibile per fare fronte non solo ad abbondanza di donazioni ma anche a possibili emergenze del pronto soccorso e delle chirurgie. Stessa flessibilità che a livello nazionale gli stessi vertici della Sanità stanno suggerendo per far fronte alla crisi del dono del sangue, che in Friuli per fortuna non si avverte come nelle altre regioni. Purtroppo la direzione del Centro rimane inamovibile e gli avvisi affissi nelle sale del reparto hanno deluso numerosi volontari, che si sentono trattati come ‘distributori di sangue’.
Fonte: il Friuli.it
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