Nuove indicazioni su emergenza Coronavirus

CORONAVIRUS “ITALIA ZONA PROTETTA”

LE NUOVE INDICAZIONI ANCHE PER GLI ENTI DI TERZO SETTORE

In un momento particolare come questo che tutti noi non avremmo mai auspicato di vivere, dove le reiterate e contrastanti dichiarazioni governative contribuiscono soltanto ad accrescere lo stato di confusione generale e sicuramente non aiutano il sistema a superare il momento di difficoltà generato dal Virus, ogni mia indicazione per il corretto agire potrà sembrare alquanto superflua o fuori luogo. Nonostante ciò mi sento in dovere di darvi alcuni suggerimenti che potranno essere presi da ciascuno di voi o come indicazioni operative, o come semplici suggerimenti da valutare autonomamente proprio perchè ne io ne voi siamo scienziati e non possiamo avere le competenze adeguate per una certa e sicura gestione di un momento come questo. Le indicazioni che di seguito vi rappresento sono state sviluppate nel buon senso e dopo aver letto le indicazioni emanate dal Governo ed aver ascoltato le posizioni e i suggerimenti di molti di voi che operano territorialmente. Come sicuramente saprete il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio del 9 marzo 2020, in vigore da oggi 10 marzo, estende a tutta l’Italia le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio del 8 marzo 2020 (Ulteriori misure di contrasto al Coronavirus). Sono previste disposizioni valide sino al 03/04/2020 e alcune riguardano anche gli Enti del Terzo Settore, qui di seguito riepilogate nel seguente estratto. In allegato alla presente l’estratto del DPCM 9 marzo 2020.

Il Consorzio Angelus e Vivere Insieme ritengono che anche se complicato adempiere alla nostra missione, ora più che mai dobbiamo rimboccarci le maniche e stare vicino alle persone che si rivolgono a noi in cerca di aiuto. Ciascuno di noi sa come fare: basta una telefonata, basta chiedere se c’è bisogno di aiuto… Purtroppo penso possa aumentare tra molte persone il senso di solitudine e di disagio, facciamo sentire loro la nostra presenza. Forse ci vorrà del tempo a risollevarsi. La nostra Comunità lo potrà fare bene ed in fretta se riusciremo a mantenere caldo il fuoco della solidarietà. È questo il compito più impegnativo che con coraggio e forza dobbiamo portare avanti. E l’invito al contatto, in forme diverse, quelle necessarie, per questo continuiamo a sentirci, a rimanere in contatto tra noi. In questi momenti la sana creatività che ci contraddistingue può trovare nuove forme per azioni positive ed efficaci; insieme, troveremo altre modalità organizzative per essere sempre utili ai cittadini in difficoltà. Stiamo sereni e guardiamo avanti con fiducia. Che fare allora? Molti di noi mi hanno riferito che manterranno aperti i propri uffici, altri che non se la sentono, lavoreranno da casa e andranno in sede solo per le strette necessità. Qualcuno mi ha detto che non intende dare accesso al pubblico per di evitare contagiarsi, altri che vedono tale misura troppo limitante e prenderanno le precauzioni del caso. Seguiamo le indicazioni Ministeriali che ci indicano di stare a casa al solo scopo di evitare assembramenti di persone in luoghi troppo affollati dove non si possa mantenere una distanza di sicurezza.Teniamo gli uffici delle nostre sedi il più possibile aperti, e nel caso di chiusura al pubblico comunicaremo alle famiglie assistite.

Estratto del DPCM 9 marzo 2020.pdf

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